mercoledì 19 maggio 2010



Arriva a Roma il cardinale filo-golpista. È il salesiano honduregno Oscar Andrés Maradiaga, arcivescovo di Tegugigalpa e presidente della Caritas internazionale. Lo scorso anno sponsorizzò in Honduras il colpo di Stato militare e di Roberto Micheletti che destituì il presidente legittimo, Manuel Zelaya, sequestrato dall’esercito ed espulso dal Paese. Mentre l’Onu e altre organizzazioni internazionali condannavano il golpe, Maradiaga – molto critico per l’avvicinamento dell’Honduras al Venezuela di Chavez e in linea con una tradizione di vescovi latinoamericani simpatizzanti dei regimi autoritari – lo legittimava, asserendo che si trattava dell’inizio di “un nuovo cammino” e di un “un nuovo punto di partenza per il dialogo, il consenso e la riconciliazione” e invitando il deposto presidente Zelaya, espulso in Costa Rica, a non rientrare in Honduras perché “un’azione precipitosa, un ritorno nel Paese in questo momento, potrebbe scatenare un bagno di sangue” mentre fino ad ora “non è morto un solo honduregno”. Eppure che il Cofadeh (il Comitato dei famigliari delle vittime e del desaparecidos) aveva contato 16 uccisi, 500 feriti e oltre mille arresti solo nei giorni del golpe.
Il cardiMale, come lo hanno ribattezzato in Honduras, Maradiaga – entrato nel 2005 nella lista dei papabili quando venne poi eletto pontefice Ratzinger e tutt’ora fra i possibili candidati alla successione del papa tedesco – si trova in questi giorni a Roma: ha aperto un corso per diplomatici provenienti dall’America Latina presso l’Università pontificia gregoriana; e questo pomeriggio, all’Istituto italo-latinoamericano di Roma, dove è stato invitato dalla Comunità di Sant’Egidio di Andrea Riccardi per tenere una conferenza sul tema “Oltre la violenza e la povertà, proposte di cambiamento per l’America Latina”, potrebbero esserci iniziative di protesta. Intanto Rifondazione Comunista, Rete Radiè Resch, Amig@s dei Sem Terra e altre associazioni e comunità di base hanno scritto una lettera al segretario generale dell’Iila e a Sant’Egidio in cui dichiarano Maradiaga “persona non grata”. C’è un precedente: a novembre il cardinale avrebbe dovuto ricevere una laurea honoris causa insieme all’ex presidente del Fmi Michel Camdessus da parte dell’Istituto cattolico di Parigi ma la cerimonia venne annullata per le proteste dell’associazionismo e di vasti settori dell’opinione pubblica francese. (LUCA KOCCI - IL MANIFESTO -)

Degno erede del famigerato nunzio apostolico Pio Laghi, quello che giocava a tennis a Buenos Aires con i gerarchi del regime argentino, e lontano anni luce dall' arcivescovo di El Salvador, Oscar Romero.



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