martedì 18 maggio 2010



C’è un servizio del Tg1 che riassume l'intera direzione di Augusto Minzolini. Un paio di minuti, presto cresciuti a quindici, per la categoria 'distrazione di massa'. Parlava di libri, piatti e posate: “Esistono ancora scuole per maggiordomi. Scopriamo le materie di studio”. E la cronista Carlotta Mannu, voce narrante, illustrava le posizioni corrette: forchetta a sinistra, coltello a destra, lama sottile per il panino. La morale è nel titolo in sovrimpressione: “Maggiordomi si diventa”. Attenzione, non si nasce.

Le notizie di costume e società conquistano i piani alti e nobili della scaletta, corrodono la politica e l'attualità, stancano e allontano i telespettatori. Errata corrige. I dati Auditel pubblicati domenica – 966 mila italiani persi da febbraio – sono esatti e pure (troppo) leggeri: perché nelle prime due settimane di maggio - sempre in riferimento a febbraio - le fughe superano il milione. Con precisione: 1,2 milioni in tre mesi, ai 966 mila vanno aggiunti i 233 mila di aprile. Un'emorragia costante e quindi preoccupante che colpisce di sbieco l'indice share (1,63 punti), ma ferisce i contatti e l'investimento pubblicitario: capitombolo audience da 7 milioni a 5,8 in cento giorni (fonte Studio Frasi). Sulle pagine ufficiali di Facebook, i commenti fanno intuire il 'distacco' con i telespettatori. O qualcosa di più grave: “Penosi. Il Tg1 dovrebbe essere bandito: siete uno strumento di tortura”, scrive Roberto sulla bacheca. “Ormai siamo al Tg1 pop”, scherza un redattore di Saxa Rubra.

Nei concitati giorni della Cricca, tra appalti, assegni e liste, il Tg1 ha capovolto la cronaca per confondere i telespettatori. Edizione di venerdì scorso: gran risalto alla 'tolleranza zero' sulla corruzione di Berlusconi, silenzio sull'inchiesta e un nome pronunciato con neutralità. Gettato lì come – insegnerebbe il maggiordomo – condimento fastidioso al palato, ma necessario per ingannare il gusto: “Le indagini coinvolgono l'imprenditore Diego Anemone”. Chi, come, perché? Non c'era tempo, forse. Metà del Tg1 è dedicato alle 'diversamente informazioni': cronache surreali di inviati su slitte e carrozze, in ristoranti e centri benessere. Sistemata velocemente la cricca, il direttore Minzolini ha spedito le telecamere nel laboratorio di una giovane artista: “Borse da mangiare: sì, avete capito bene, si tratta di torte griffatissime, identiche ai modelli originali”.

Francesco Giorgino , nemmeno una settimana fa, aveva comunicato qualcosa di memorabile e di opposto: “Meglio dimagrire in fretta che poco per volta. Forse un cambio di tendenza nel mondo delle diete”. Non è un caso isolato, il Tg1 ha scoperto in materia un rimedio dei nostri antenati: “Per arrivare in forma all'estate, c'è la dieta che s'ispira all'epoca paleolitica”. Il cuoco ha idee un po' vaghe: “Verdure cotte e crude, carne cotta e cruda, frutta secca e fresca”. Prima invitano al digiuno, poi mostrano Massimo Mignanelli tra tavoli imbanditi a festa: “Il salone internazionale dell'alimentazione”. Un paradiso terrestre: olio contro le malattie, il pecorino anticolesterolo, il pesto senza glutine.

Ampia vulgata sul telefonino: effetti collaterali, galateo per le conversazioni, mania per i messaggini. Intervista a studenti orgogliosi: “Io? Ricevo oltre cinquanta sms al giorno”. Non mancano le ricorrenze: i cent'anni del treno più alto d'Europa, i cinquant'anni delle magliette. E per i cultori del giallo: i cacciatori di fulmini. “Tanti in americano, qualcuno in Italia. Abbiamo incontrato uno di loro”. Guarda che fortuna. (CARLO TECCE - IL FATTO QUOTIDIANO -)

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