giovedì 13 maggio 2010
CANNES - E' un ciclone annunciato, quello di Sabina Guzzanti al Festival di Cannes. Un caso più politico che cinematografico, viste le polemiche e gli attacchi che hanno accompagnato il suo Draquila-l'Italia che trema sulla Croisette. Ma oggi, anche per lei, è il giorno della verità: il film, presentato come evento speciale fuori concorso, viene visto dalla stampa e riscuote consensi. In una Sala Bunuel stracolma: 400 posti tutti occupati, già venti minuti prima dell'inizio. La platea di cronisti e critici sottolinea con applausi o risatine (nei passaggi ironici o sarcastici sul premier) i diversi momenti del documentario. E stasera ci sono red carpet e proiezione ufficiale.
Quanto a Sabina, vestita in abito ciclamino, a margine dell'incontro stampa dice la sua con la grinta che le è propria. Affermando che quello che fa Silvio Berlusconi "è eversione e colpo di Stato". Una replica dura a quanto dichiarato ieri sera, in una cena a Palazzo Grazioli, dal presidente del Consiglio: "Dittatore io? Basta accendere la tv per rendersi conto che la maggior parte delle trasmissioni, molte delle quali della tv pubblica, hanno come unico bersaglio il sottoscritto".
Parole che, ovviamente, alla Guzzanti non sono piaciute. "Ma che sta dicendo - commenta dunque dalla Croisette - lo sanno tutti come funziona la tv in Italia. Non può dire certe cose proprio a me. Per affermare questo ci vogliono i fatti che vanno poi anche argomentati. Se lui vuole la Repubblica presidenziale è senz'altro un suo diritto, ma per averla non continui a inquinare il parlamento con i suoi fisioterapisti e sovvertendo i principi costituzionali". "Altro che - conclude la regista - questa si chiama eversione e colpo di Stato".
Ma la Guzzanti ne ha anche per il ministro della Cultura Sandro Bondi, che ha dato il suo forfait a Cannes perché offeso da Draquila. "Intanto non è che ci fosse un invito per lui" dice in tono scherzoso a inizio conferenza stampa. Poi, più seria: "Ho letto che lui non ha visto neppure il film e se lo è fatto solo raccontare. E questo mi fa provare ancora di più una profondissima vergogna della figura terribile che il nostro Paese fa all'estero grazie a questo nostro governo".
Comunque l'attrice-regista ringrazia il ministro per la pubblicità involontaria fatta al suo film. "Mi sono detta, se sono intelligenti fanno finta di niente. Invece ci hanno fatto pubblicità gratuita. Abbiamo pensato anche di mandare a Bondi una cassa di champagne. Una cosa davvero strana questo loro comportamento perché tutto gli si può dire, ma sono sicuramente competenti in quanto a comunicazione".
Quanto alle reazioni internazionali, dai commenti post-proiezione stampa sembra che il film sia piaciuto soprattutto ai giornalisti europei. In particolare i francesi sono sembrati i più colpiti: "Siamo Paesi vicini, quello che accade oggi da voi può succederci da un momento all'altro", ha commentato un cronista. La Wild Bunch ha le vendite internazionali: troppo presto oggi per sapere se il film, al di là delle grandi polemiche di questi giorni, ha trovato distribuzione all'estero. La Francia comunque pare sicura. (REPUBBLICA)
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