mercoledì 26 maggio 2010


Il ministro Tremonti è riuscito a imporre un programma di “sacrifici” a Silvio Berlusconi: le tasse non si tagliano, anzi si aumentano. La manovra da 24 miliardi avrà conseguenze pesanti: meno soldi per la sanità che significa meno servizi, salari più bassi per molti dipendenti statali e per i manager, meno risorse ai ministeri, ai partiti, ai parlamentari. Non si poteva fare altro, dicono.

Peccato che se ne siano accorti tardi. Bastava fare due conti già a novembre – e su questo giornale li abbiamo fatti più volte – per capire che il governo aveva mentito all’Unione europea e agli elettori. Non soltanto nei comizi, ma nei documenti ufficiali che prevedevano una crescita del 2 per cento nel 2010 e idem nel 2011.

Sarebbe stato il nuovo miracolo economico, un boom mentre il mondo crolla. Invece era solo una bugia, come prevedibile. Eppure a gennaio Tremonti parlava addirittura di una riforma per semplificare il fisco e ridurre le tasse. E l’8 di aprile, cioè poco più di un mese fa, giurava e spergiurava che non ci sarebbe mai stata una manovra estiva, soltanto una “correzione” di cinque miliardi per rifinanziare misure già stabilite come le missioni internazionali. Poi, da un giorno all'altro, i miliardi sono diventati 25.

La responsabilità del governo, però, è doppia. Non ha detto la verità sull’entità della crisi e, soprattutto, si è comportato in modo schizofrenico: una parte del governo, cioè Tremonti, si muoveva con prudenza mentre l’altra – da Scajola a Berlusconi – sprecava tempo e soldi che adesso sembrano ancora più importanti. Dagli appalti della “cricca” per il G8 alla mancia di 300 milioni concessi alle imprese giusto prima delle elezioni regionali, che non hanno inciso di una virgola sull’andamento dei consumi, per non parlare della privatizzazione di Alitalia o della “cancellazione” dell’Ici (è sparito il tributo, ma adesso i soldi ai Comuni li deve versare il governo). Anche Tremonti si è concesso lo sfizio di varare il carrozzone della Banca del Mezzogiorno. Se il governo non pensa a qualcosa per favorire lo sviluppo, questi tagli manderanno il Paese in una recessione profonda. (STEFANO FELTRI - IL FATTO QUOTIDIANO -)


L' abbiamo detto e ripetuto tantissime volte, se questo fosse un Paese normale, il Governo dopo una menzogna gigantesca sulla reale gravità della crisi ora sarebbe non a casa ma in esilio, perchè il popolo avrebbe assaltato le sedi istituzionali ! Ora è troppo tardi e il senso di responsabilità deve essere la stella cometa per cercare di uscirne, ma non dimentichiamo !!!!

2 commenti:

uniroma.tv ha detto...

Al seguente link potrete visualizzare la voce degli studenti sulla manovra Tremonti

http://www.uniroma.tv/?id_video=16311

Ufficio Stampa di Uniroma.TV
info@uniroma.tv
http://www.uniroma.tv

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