“Ok…benissimo…mmmhhh”. E poi una risata fragorosa della platea. Questo è l’audio che i telespettatori del Tg1 delle 20 hanno ascoltato ieri sera, mentre sullo schermo scorrevano le immagini del discorso dell’attore Elio Germano alla cerimonia di premiazione del festival di Cannes. Un presunto inconveniente che non ha permesso di fare ascoltare la dedica di Germano “agli italiani, che fanno di tutto per rendere l’Italia un paese migliore, nonostante la loro classe dirigente”. Ma non è finita: la clip di 22 secondi, con audio totalmente sballato, si conclude, le immagini tornano sull’inviato a Cannes, Vincenzo Mollica (in apertura Mollica aveva annunciato “un momento polemico nei confronti del governo italiano”), che sembra non accorgersi dell’inconveniente e chiude il collegamento dopo 8 secondi, passando la linea allo studio.
A questo punto accade qualcosa di prodigioso: in meno di 30 secondi la redazione del Tg1 riesce a preparare il testo dell’intervento dell’attore italiano e la sua foto sullo sfondo. Il conduttore del notiziario, Attilio Romita, ha già il foglio in mano: “Nel collegamento Vincenzo Mollica – dice - ci ha annunciato una frase dell’attore Elio Germano che però non abbiamo potuto ascoltare, allora vi dico io che Elio Germano…” e qui inizia la frettolosa lettura delle parole dell’attore da parte del conduttore.
“Non ci sono prove, ma ciò che desta sospetto è che Romita avesse già pronto il foglio con il testo di Elio Germano da leggere”, spiega Loris Mazzetti, dirigente Rai, già regista e curatore de “Il Fatto di Enzo Biagi”: “Può esserci stato – continua Mazzetti - un inconveniente tecnico, la regia potrebbe avere aperto il canale audio sbagliato. Anche a me, da regista, sono capitati incidenti simili, ma bisognerebbe avere la prontezza di staccare e rientrare subito in studio, senza far concludere la sequenza. Ripeto, l’inconveniente ci sta, il sospetto nasce da ciò che è successo in studio. Non è un segreto che l’effetto della viva voce dia una rilevanza diversa all’evento rispetto alla semplice lettura di una dichiarazione”.
“Non è la prima volta che il Tg1 mostra sequenze incomprensibili o immagini non collegate all’evento” spiega Francesco Siliato, docente di Cultura dei Media al Politecnico di Milano. “Decontestualizzare le affermazioni dell’attore e farle leggere in studio – continua Siliato – significa “svalorizzare” l’evento. Che si tratti di un inconveniente voluto o meno, ha prodotto l’effetto di togliere totalmente peso alle affermazioni di Elio Germano”. Siliato spiega che in tutte le analisi qualitative sui prodotti televisivi, si evidenzia il calo di attenzione del pubblico quando un’affermazione non viene mostrata ma solo riportata. “Il Tg1 – conclude il docente – mostra crepe consistenti nella sua credibilità, a partire dalla gerarchia e dalla selezione delle notizie”.
Siliato risponde indirettamente anche al direttore del Tg1 Augusto Minzolini, che ieri dalle colonne del Corriere della Sera ha manifestato la sua predilezione per i conduttori “che non commentano le notizie con la mimica facciale” (detto con riferimento a Maria Luisa Busi): “In questo modo – spiega Siliato - finisce la funzione giornalistica. Un conduttore che legge senza interpretare minimamente, toglie forza alla notizia stessa. Nel caso di Elio Germano, la lettura piatta equivale a dire “non è successo niente, è solo la frase di un attore che ritira un premio”. Si svuota, quindi, l'affermazione stessa". (SIMONE CERIOTTI - L' ANTEFATTO -)
Nessun commento:
Posta un commento