giovedì 16 febbraio 2012

Come è bello il lavoro degli altri





In una nazione nella quale il Presidente del Consiglio faceva il comico, i comici fanno i leader politici, gli ex pubblici ministeri fanno gli economisti, i giornalisti fanno i pubblici ministeri, i professori universitari governano, i ministri falliti fanno i professori universitari, i calciatori fanno i ballerini, i bambini fanno i cantanti, i cantanti fanno i bambini, gli avvocati difensori privati fanno i parlamentari, i parlamentari fanno gli avvocati difensori privati, le igieniste dentali fanno le consigliere regionali, i mafiosi fanno gli stallieri, gli analfabeti scrivono libri, le mignotte fanno le nipoti di Mubarak, i direttori di telegiornali fanno le mignotte, ci si può scandalizzare se un bravo rockettaro invecchiato fa il teologo? Ma di quale “posto fisso” stiamo parlando, se nessuno sembra più voler fare il proprio mestiere? Forse si annoiavano tutti, come dice nonno Mario. In Italia sono rimasti soltanto i disoccupati a cercare di fare il loro lavoro e magari è per questo che non trovano un cazzo (da”Festival della Canzone Italiana”, ed. Rai, Sanremo 2012) di posto.
(Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/)

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