giovedì 23 febbraio 2012

Liberalizzazioni fantasma e mille proroghe

Ancora una volta la montagna sta per partorire il topolino. Tutte le chiacchiere sulle liberalizzazioni, sulla libera concorrenza e sull’esistenza di un governo finalmente capace di non inchinarsi di fronte alle lobby finiranno come al solito. Nel retrobottega del Parlamento le lobby ordineranno a Monti cosa fare e soprattutto cosa non fare e lui ci metterà sopra il voto di fiducia, come sta per fare oggi con il mille proroghe.
Ma se un governo con una maggioranza sterminata deve mettere la fiducia sempre e su tutto, vuol dire che quella maggioranza è falsa e posticcia. Fa solo finta di esistere per salvarsi il posto.
Noi la fiducia di oggi non la voteremo perché è ora di finirla con le istituzioni che non fanno le leggi quando dovrebbero e poi si attaccano alla scappatoia dei “mille proroghe” fatti passare di corsa. Ma non la voteremo anche per questioni di metodo, perché un governo che non può fidarsi della sua vastissima maggioranza non merita la fiducia delle persone e dei partiti seri.
Temo però che, dopo essersi messo in ginocchio di fronte alle lobby potenti sulle liberalizzazioni, il governo farà la faccia feroce con i lavoratori e sarà inflessibile sull’art. 18. Solo che mentre le liberalizzazioni servirebbero davvero al Paese, togliere l’art. 18 farà male a molti senza portare nessun vantaggio all’Italia. Se le aziende italiane chiudono e quelle straniere non investono da noi è colpa della corruzione e della burocrazia, non dell’art. 18.
Per questo noi dell’Italia dei Valori contrasteremo questa controriforma del mercato del lavoro ovunque. In Parlamento e nelle piazze. Col voto e in tutte le manifestazioni che i lavoratori organizzeranno per difendere i loro diritti. (www.antoniodipietro.it)

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